COMUNANZA – Era il novembre del 2003, quando Organisti e Organologi di fama Europea, accolti dal Presidente dell’Archeoclub di Comunanza Dott.ssa Stefania Cespi, insieme al compianto marito Nazareno e il socio Filippo Marcozzi, giunsero a Comunanza per visionare l’organo sito nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria.
Increduli per l’unicità e la bellezza dello strumento si resero conto subito di avere davanti uno strumento più unico che raro. In una relazione evinciamo quanto segue: “Il valore artistico e storico non comune dello strumento in questione, come documento fra i più preziosi ed importanti d’Italia, è un dato certo e incontrovertibile considerate le sue caratteristiche tecniche e stilistiche che lo definiscono come UNICUM all’interno della tipologia del patrimonio storico organario Italiano ed Europeo. Si tratta infatti di un grande strumento monumentale che conserva caratteristiche tra le più importanti e meno convenzionali.”
Entusiasti, subito si pensò al restauro con la consapevolezza di affrontare un’impresa ardua vista l’impronta economica elevata. Ma non fu questo a fermare il progetto, grazie all’intervento della CEI e successivamente di altri Enti e di privati cittadini, con la caparbietà di Filippo Marcozzi, della Dott.ssa Stefania Cespi e con grande aiuto da parte del figlio Eugenio, oggi possiamo riascoltare un organo unico al mondo. Il restauro dell’organo è stato affidato alla ditta di Michel Formetelli, organaro da generazioni, che oltre alla professionalità assoluta ha messo nel restauro una straordinaria passione innata ma alimentata dall’unicità dello strumento. Un particolare dello strumento è che si tratta di due organi in uno, con doppia tastiera inusuale per il tempo in cui fu costruito.
La base più antica dell’organo risale almeno al sedicesimo secolo, e le preziose famiglie di ance e di flauti presentano registri tra i più variegati per forgia e materiale costruttivo: violoncelli, tromboncini, violini, corni, fagotti, tromboni, l’arcaico flauto xv, il bordone, il particolarissimo flauto cornuto, la viola di quattro piedi e per finire la grancassa, i campanelli e timballi alla pedaliera offrono un panorama unico della fantasia costruttiva e delle genialità dei maestri organari Marchigiani. L’organo conta più di milletrecento canne con moltissimi registri, di cui uno è fornito di Violoncello a Gladio, pezzo unico al mondo e molto apprezzato dal mondo dell’arte organaria.
Il 25, 26 e 27 settembre molti personaggi provenienti da tutta Europa e da oltreoceano, insieme a personalità nazionali della sovraintendenza dei beni culturali, del mondo della musica, della politica e dell’arte organaria, assisteranno all’inaugurazione che l’Archeoclub sede locale di Comunanza e la Confraternita del SS. Sacramento, proprietaria dell’organo, hanno organizzato per far ammirare e ascoltare il prestigioso strumento ormai invidiato da molti.
Il Maestro Professor Luigi Ferdinando Tagliavini in occasione di un convegno a Comunanza, visitato lo strumento e constatata la sua antichità e la stratificazione storica che va dal 1500 al 1800, definì questo organo un “Enciclopedia Organaria”.
Venerdì 25 settembre alle ore 16.00 nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria si terrà la conferenza stampa con la presentazione del libro inerente all’organo.
Sabato 26 settembre con inizio alle ore 10:00 sempre nella Chiesa di Santa Caterina convegno (prima parte) e inaugurazione.
Nel pomeriggio alle 15:30 convegno (seconda parte) concerto e Santa messa celebrata dal Vescovo emerito S.E. Mons. Gervasio Gestori. Alle ore 21:00 concerto finale.
Per concludere Domenica 27 settembre alle ore 11:15 Messa Solenne con interventi all’organo di famosi organisti. Dopo dodici anni di sospirati sacrifici, finalmente verrà restituito alla comunità di Comunanza “Il tesoro della Chiesa di Santa Caterina”.
0 commenti