Foto di Simone Caffarini articolo di Lauretanum
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ogni anno la Città che da circa trent’anni ormai è stata chiamata a essere la Sede principale della nostra Chiesa locale si ricorda che il suo nome e la sua vocazione cristiana vengono da lontano, addirittura dai primordi della Fede in Gesù, che anche in queste nostre regioni picene si diffuse fin dai primi secoli, rafforzata e confermata dalla testimonianza dei Martiri. Scarse sono le notizie biografiche sul Patrono di San Benedetto del Tronto. San Benedetto potrebbe essere stato un soldato, forse di origini friulane come dicono alcuni storici, dell’esercito imperiale di stanza a Cupra, convertitosi al cristianesimo durante il servizio militare. La tradizione dice che San Benedetto fu martirizzato sul ponte del torrente Menocchia nei pressi dell’antica Civita di Cupra. Era il 13 ottobre dell’anno 304, quando era imperatore Diocleziano. Dopo il martirio, i cristiani del luogo provvidero a dare sepoltura al Martire, costruendo un sepolcro nascosto, quasi una catacomba a cui accedervi senza esser visti dai pagani. Sulla tomba del Martire fu murata una lapide, che in parte ancora oggi si conserva. Dopo l’editto di Costantino, sulla tomba del Santo fu ben presto costruito un piccolo Sacrario (probabilmente nella forma di un Oratorio), presso il quale venivano a pregare molti del luogo richiamati dalla fama taumaturgica del Santo, soprattutto contro le malattie della testa. Più tardi, nei pressi del piccolo Oratorio fu costruita una Pieve. La Pieve divenne poi chiesa abbaziale. Nel 1698, con i rifacimenti della chiesa, l’altare del Canto fu incluso all’interno della Pieve. Così la tomba del Santo non fu mai spostata dal luogo primitivo. Nella chiesa abbaziale di San Benedetto, situata nella parte alta della città di San Benedetto del Tronto, vicino all’ingresso, vi è murata la lapide che la tradizione locale dice essere parte della lapide del sepolcro di San Benedetto Martire. La lapide dice che Benedetto fu deposto in pace, all’età di 28 anni, il 13 ottobre, sotto Diocleziano e Massimiano consoli. La lapide dice inoltre che nella stessa tomba fu poi sepolta anche la sorella di San Benedetto, Frutta, morta all’età di 58 anni.
Solenni sono i festeggiamenti che gli abitanti di S. Benedetto del Tronto hanno dedicato al loro santo patrono nel giorno della festa del 13 ottobre.
Durante la celebrazione Eucaristica il Vescovo Carlo Bresciani ha consegnato le chiavi della città al sindaco Giovanni Gaspari perché le depositasse ai piedi del santo Patrono.
Un gesto significativo sottolineato dal vescovo Carlo come segno che solo insieme, le istituzioni civili e religiose possono impegnarsi per il Bene Comune. Presenti alla celebrazione molti sacerdoti concelebranti, le autorità civili e tanti fedeli che hanno pregato San Benedetto.
Quindi un impegno reciproco sotto la protezione del santo patrono che ha ancora molto da insegnare anche oggi ai cittadini di San Benedetto.
Il vescovo Carlo Bresciani ha infatti spiegato nella sua omelia che i santi sono modelli e ispirano per l’esempio dato con la loro vita. Purtroppo ancora oggi in diverse parti del mondo i cristiani siano ancora chiamati al martirio a causa della propria fede.
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