RIPATRANSONE – Ripatransone punto di riferimento italiano delle “città del sollievo”, così si può sintetizzare la mattinata di domenica 18 ottobre del “Belvedere del Piceno”, con un evento di rilevanza nazionale, una domenica dedicata a chi soffre a causa di tumori e ai malati terminali, che spesso non hanno il giusto accesso nell’affrontare questa difficoltà.
A quattro anni dal progetto della Scuola dell’Infanzia Valtesino in occasione del concorso “Un ospedale con più sollievo” e a due dal riconoscimento di Ripatransone come prima città italiana del sollievo, le delegazioni di sette comuni della penisola hanno partecipato al primo raduno nazionale di queste meritevoli realtà italiane, organizzato dalla Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti, con il patrocino del Comune di Ripatransone, dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e della Provincia di Ascoli Piceno.
Certaldo (Firenze), Bucchianico (Chieti), Rieti, Venosa (Potenza), Rionero in Vulture (Potenza), San Giovanni Rotondo (Foggia) e Larino (Campobasso), città dalla grande storia religiosa, terre di Santi e di grandi letterati di fama mondiale (San Pio da Pietrelcina per San Giovanni Rotondo, San Camillo de Lellis da Bucchianico e Giovanni Boccaccio per Certaldo), unite nel sociale attraverso questo riconoscimento conferito dalla Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti.
Le immagini si riferiscono all’incontro, moderato dal Prof. Marco Bagalini, svoltosi presso il teatro Mercantini, alla presenza delle delegazioni, delle autorità locali (il Presidente della Provincia Paolo d’Erasmo e in rappresentanza dell’ANCI il Sindaco di Cossignano Roberto de Angelis) e del Vescovo Carlo Bresciani che ha aperto il raduno.
Le parole del Vescovo si sono concentrate su un’analisi del termine dolore, sull’accessibilità nei confronti del malati terminali e sull’importanza delle cure palliative, una risposta seria nell’affrontare la gravità delle malattia, tenendo conto delle parole di Papa Francesco, in cui nessun essere umano è considerato uno scarto.
Presente anche il prof. Numa Cellini del Policlinico Gemelli, ripano e presidente esecutivo della fondazione.
Dopo l’incontro presso il Teatro Mercantini, i partecipanti hanno preso parte presso il Duomo di Ripatransone, alla Santa Messa presieduta dal Vicario Generale della Prelatura della Santa Casa di Loreto, Mons. Decio Cipolloni e la visita presso la Cripta di San Giovanni, del Giudizio Universale del Maestro Sergio Tapia Radic, cileno trapiantato dal 2002 a Ripatransone.
Per quanto riguarda i progetti futuri, abbiamo parlato con il presidente della Fondazione Emilio Carelli, uno dei fondatori del TG5 nel 1992 e primo direttore nel 2003 di SKY TG24
“La fondazione Ghirotti è nata 40 anni fa, dedicata a Gigi Ghirotti che morì per morbo di hogkin e decise di raccontare quello che è stato il suo viaggio nel tunnel della malattia per sensibilizzare medici e autorità sull’importanza che il malato non sia mai solo e che non possa accedere a tutte le cure possibili contro il dolore, Ha lanciato anche questa idea di un istituto europeo per la cura e la ricerca sul dolore, un centro di eccellenza che possa nei prossimi anni sviluppare quelle che sono tutte le tematiche legate appunto alle cure palliative e all’applicazione anche della Legge 38 che già esiste in Italia, ma che in buona parte non è ancora applicata”.
Una giornata molto importante quindi, non solo dedicata a Ghirotti, giornalista genovese conduttore della trasmissione “Orizzonti della Scienza e della Tecnica”, ma anche a tre persone che hanno fatto grande la nostra Diocesi: Giovanni Ascani, Paolo Cardarelli e Pippo Vagnoni.
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